
La pittura di De Nittis possiede le risorse per ritrarre modelle ideali di donne capaci di suscitare emozioni attraverso il loro sguardo penetrante, a tratti malinconico, talvolta civettuolo e sorridente. Giovani signore della ricca borghesia parigina rappresentate avvolte in abiti all’ultima moda.
Giuseppe De Nittis nacque a Barletta il 25 febbraio 1846. Allievo di G.B. Calò, fondò a Napoli la “Scuola di Portici” con Rossano e De Gregorio. Dopo un breve soggiorno a Firenze, ospite dei Macchiaioli, poco più che ventenne si trasferì a Parigi dove conquistò fama e ricchezza. Soggiornò anche a Londra, con frequenti ritorni a Napoli. Condizionato in un primo momento dalla pittura artificiosa e salottiera del Gérome e del Messonier, seppe però emendarsene, attratto dai canoni estetici del movimento degli Impressionisti, ma restando fondamentalmente legato ad una personalissima concezione dell’arte. Toccò il culmine della sua fama all’Esposizione Universale di Parigi del 1878, dove espose undici fra le sue tele più belle. Morì a Saint-Germain-en-Laye il 21 agosto 1884 colpito da una fulminante congestione cerebrale.
Il pittore venne inumato a Parigi nel cimitero di Pére-Lachaise. La moglie Lèontine Gruvelle, nel 1912, pochi mesi prima di morire, donò alla città di Barletta le opere del marito presenti nel suo atelier, la Collezione De Nittis oggi in mostra permanente nel Palazzo Della Marra.
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